Gli elementi dell’albergo ideale di montagna ci
sono tutti. Legno, rosso colore dominante, grandi camini, luci calde. 71 camere
diverse tra loro, dove il design convive
con il rustico e il romantico, dotate di bagni iperfunzionali e terrazzini strategici per sole e breakfast in tête-à-tête.
Una sala riunioni assolutamente inedita con lavagne e banchi di scuola.
E poi la
spa con hammam, sauna, cabine per trattamenti vari e un’enorme piscina con
vetrate sull’esterno, un’estemporanea cascata, ovviamente di acqua calda, e un inaspettato
lampadario a gocce da sala da ballo. Arredamento da montagna, certo, ma senza
nessuna concessione all’inutile dettaglio, genere casetta di Heidi. Il legno,
insomma, funzionale a dare il tocco cosy
e coerente con l’esterno. Non a caso l’albergo si chiama Ferien Art, dove ferien significa vacanze. Se
poi si aggiunge che si trova al centro di Saas Fee, nel Vallese svizzero a 1800
metri d’altezza, la definizione di ideale è più che azzeccata. Per quanto il
piccolo paese sia frequentato da personaggi come Bill Murray, i reali inglesi,
George Michael (che qui 30 anni fa ha girato il suo melenso Last Christmas) non
è conosciuto alla massa. Scelto dagli sciatori l’inverno e dagli “arrampicatori”
in estate per le vette intorno, tra cui il Dom (4545 metri, la più alta
montagna, tutta in Svizzera), è indicato anche per chi vuole riposo assoluto.
Garantito dal fatto che le auto non circolano e il trasporto è assicurato da
taxi e navette degli hotel, elettriche. Il rigore svizzero non consente il
passaggio neanche ai privati con auto elettrica. Con enorme sollievo di chi ama
camminare nelle stradine con tanti negozi, artigianali e non, e senza la
presenza incombente dei monomarca, uguali da Capri a Ulan Bator. Da vedere le
vecchie case in legno scuro(pare che il legno chiaro diventi così in dieci anni) che
datano addirittura al 1400 o le “Speicher”, che un tempo servivano per
raccogliere fieno e formaggi. Costruite su palafitte hanno degli strani elementi di pietra fra i
pali e la casa. Si chiamano “Mäuseplatte” e come dice il nome rendevano
impossibile l’entrata anche ai topi più audaci. Per sciatori e non, da non mancare la salita al Mittelallalin, con
due funivie e la Metro Alpin, funicolare che in 10 minuti percorre un
dislivello di 500 metri per un kilometro e mezzo di lunghezza. Qui c’è
l’Eispavillon, una grotta costruita nel ghiaccio, davvero impressionante. Per
quanto adatta ai bambini, è lontana mille miglia da una trovata kitsch.
Immancabile una sosta al Threes!xty, il ristorante rotante più alto del mondo (3500 metri) per un
superaccessoriato hamburger da gustare con il panorama che ruota intorno e
cambia di continuo.
Nessun commento:
Posta un commento