Un sommelier impeccabile
con la sua "tasse à vin" al collo versa il vino in un calice. Sullo
sfondo bustier, culotte, reggiseni. Non è facile capire dove si svolge la scena. Qualcuno potrebbe
azzardare un riferimento a Toulouse Lautrec. Ad altri più prammatici
potrebbe evocare un club di incontri, con una patina pseudochic. E invece no,
siamo nel negozio La Perla di Milano. Il vino, un Centovignali delle cantine
dei Fratelli Rossi, è reale come il
signore che lo serve ed entrambi non
sono lì per caso. E' uno dei tanti possibili flash della vendemmia di Via
Montenapoleone di ieri sera. Coinvolti nell'evento le boutique del quadrilatero,
soprattutto di moda, e le aziende vinicole, con la possibilità di un bel
palcoscenico per i loro prodotti. Alla terza edizione la manifestazione
continua ad avere successo: vie chiuse al traffico, gente dall'aria interessata e con la voglia di
godersi la serata e soprattutto negozi zeppi di curiosi ma anche di
intenditori, di vino of course. Venuti non solo per assaggiare.
Decisamente all'altezza delle firme fashion le “proposte enologiche”.
Dai grandi cru
siciliani dei Tasca d’Almerita, ospiti tra i mitici carré e le fragranze di
Hermès, ai superlativi Pinot, e non solo,
di Franz Haas di Bolzano nel nuovo negozio di Burberry. Sangiovese, Vermentino
e un ottimo olio extravergine di oliva nell’atmosfera da club del polo di La
Martina. Da DSquared oltre ai vini
da provare con un eccellente prosciutto di Parma, deliziosi cioccolatini biologici in un piccolo
corner. E, in controtendenza la possibilità di bere l’Acqua Filette una
delle più pure acque oligominerali italiane. Sempre fedele alla Tenuta
San Pietro con il suo Gavi e il suo brut, John Richmond. Da Corneliani, al primo piano
dell’elegante flagship Store, il
protagonista è il Lampante 2008 Montefalco Riserva Doc delle tenute Lunelli.
Per i fans del prosecco dai Fratelli Rossetti brindisi con la Cuvée Valdo 1926,
anno di fondazione della Valdo a Valdobbiadene. Nonostante i molti assaggi, appena attutiti da
bocconi di parmigiano o piccoli appetizer , nessuna scena di ubriacatura o
simili. Immancabili quindi i confronti
con l’ultima “notte di Vogue”. Di
cui sembra che il bilancio sia stato superlavoro per gli spazzini e furterelli,
danni, cumuli di T-shirt e shopping bag (fatte ad hoc) invendute nei negozi.
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