Al Fuori Salone si fanno prove per l’Expo e si prende come tema il nutrimento nell’accezione più ampia. Come la ricorrente mostra di Interni all’Università Statale, dal titolo “Feeding new ideas for the city”. Non si parla di cibo tout court, ma di quello che possono fare designer e architetti per migliorare il pianeta. Come lo studio
russo Speech Tchoban/Kuznetsov con la nuvola sospesa sul prato del cortile
principale. E’ una struttura metallica ricoperta di video che sviluppano
immagini di deserti, che diventano case e grattacieli, e poi ancora mari, campagne, alberi. Interessante la Sliding Nature dei Torafu Architects
giapponesi, nel Cortile della Farmacia: da una casa immaginaria immense porte scorrevoli si aprono sulla
natura. O gli alberi onirici dello
studio Archea che in bambù, a forma di imbuto, sembrano raccogliere cibo dalla
terra (v.foto).Da Kartell ci si avvicina di più al mangiare. Nelle
vetrine di Via Turati c’è una lunga tavola con le sagome dei pluristellati chef
Davide Oldani, Carlo Cracco, Andrea Berton e degli altrettanto top designer Patricia Urquiola, Jean Marie
Massaud, Philipe Starck. Sono i progettisti di piatti e oggetti per la tavola
colorati o trasparenti in melamina o PMMA. Tavole apparecchiate a
tema floreale ricoprono il soffitto nella Wonderland di Missoni. Sono nei
colori e con i grafismi tipici della maison, come anche i piatti
appesi sulla parete al fondo (v.foto) . In moltissimi, come al solito, a vedere
allo spazio Krizia le lampade di Ingo Maurer. Alcune assimilabili a
installazioni come il ramo d’albero, forse un ulivo, con le foglie che danno
luce. O il cubo raccoglitore con carte illuminanti. Quattro Costanza, lampada icona
di Luceplan, in quattro colori diversi, nella vetrina di A.Testoni puntano sulle quattro scarpe stringate in canguro intrecciato, negli stessi quattro colori. Moda e design, inteso come funzionalità, da De Wan che lancia Rondine, un impermeabile beige, blu o nero con
cintura e tasche capaci di contenere
un pigiama, 3 cambi di biancheria, 3
camicie, 2 pantaloni, una gonna da portare sul braccio come bagaglio a mano per
i frequent flyers. Moda e sapiente artigianato vanno insieme anche nel
letto dei sogni di Simonetta Ravizza ,
in volpe e xiangao dalla consistenza della seta uniti al lino, in un rosa
antico che induce a un sonno sereno. Nella Home collection di Bottega Veneta,
emergono tutti i punti forti delle collezioni moda. Dalla pelle intrecciata dei
paralumi delle abat-jour, anche del
geniale modello senza fili con ricarica
di 6 ore. Alle profilature in pelle
delle librerie e della scrivania in legno di quercia. Dal velluto unito al
mohair per il divano, al tappeto con pashmina. New entry il marmo di Turchia per tavoli e comodini, in toni scuri con
illuminanti venature bianche. L’artigianalità nel senso più vero del termine,
sinonimo di abilità manuale, e fare
funzionale è sublimata nell’installazione di Martino Gamper (Merano, classe 1971)
artista trapiantato a Londra. In collaborazione con la
Serpentine Gallery di Londra, appunto, ha portato nelle vetrine della
Rinascente otto artigiani che saranno a disposizione del pubblico per
aggiustare scarpe, abiti, giocattoli, oggetti vari che resteranno in
esposizione fino alla fine del Salone, quando saranno ritirati dai legittimi
proprietari.
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