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Fausto Giaccone |
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Giovanni Chiaramonte |
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Franco Fontana |
Sembra un ossimoro, due parole che
esprimono concetti antitetici. Sono il titolo di un libro fotografico edito da
Skira. Voglia di effetti facili? No assolutamente, anzi un modo acuto per spiegare
il contenuto del volume. Anche il sottotitolo “Cavallino Treporti Il
paesaggio” non aiuta a decifrare. I nomi degli autori, cinque, invece possono mettere
sulla buona strada. Marco Zanta, Franco
Fontana, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Fausto Giaccone sono i fotografi
che dal 2009 al 2013, uno per anno, hanno raccontato Cavallino Treporti, comune
creato nel 1999 su quella lingua di terra fra
il mare e la laguna di Venezia. Perché istantanee permanenti? Perché ogni autore ha colto qualcosa di diverso, ha
costruito una storia, ha fatto vivere un paesaggio, ha messo in evidenza un
aspetto di un mondo che è comunque lo stesso, immutabile, appunto permanente.
Ed è lo sguardo e poi l’obiettivo che
in un istante ha trasformato un luogo, gli ha dato una connotazione, diversa da
quella che avrebbe potuto dargli un altro. Una dimostrazione d’eccezione del concetto di relativo e
assoluto. “L’atto del guardare è al centro della ricerca“ ha detto alla presentazione Francesco Zanot che, insieme a Enrico Gusella, ha scritto i testi introduttivi. “Con questa
esperienza ho aggiustato la distanza del mio sguardo. E’ qualcosa che mi ha
sorpreso, ma mi è servita per il mio lavoro futuro” ha commentato Fausto Giaccone che si è occupato
soprattutto del fattore umano. Dai ragazzi che si tuffano, agli interni di una
vecchia casa abbandonata. Ognuno dei fotografi ha scelto un aspetto dei tanti che offre questo incredibile luogo dove vivono 13mila abitanti, ma dove si
registrano ogni anno 6 milioni di turisti e, quello che è curioso, di questi il 70% sono
stranieri, tedeschi soprattutto.
Oltre ai 15 kilometri di spiaggia
con acqua incredibilmente limpida, c’è un paesaggio diversificato con dune,
pinete, valli da pesca, campi coltivati, era l’orto della Serenissima, e poi
darsene, piccoli borghi, fortificazioni militari. Marco
Zanta ne ha colto l’interessante architettura . Sull’incredibile natura ha
puntato l’obiettivo di Franco Fontana
ricavandone immagini che ricordano Poussin, Guardi, Canaletto. Guido Guidi è
riuscito a raccontare la vita e la
storia attraverso i dettagli. Mentre
Chiaramonte ha lavorato su quella Via Fausta che dalla campagna porta al mare,
affascinato fin da bambino da quel battello che ancora oggi da Punta Sabbioni
porta a Riva degli Schiavoni nel cuore di Venezia, in 40 minuti. Sono
immagini che spingono ad andare a vedere
quei luoghi, magari con un altro sguardo ancora. Immediato viene il pensiero a quante altri parti
d’Italia sono altrettanto belle, interessanti e
sconosciute. E non si può che ammirare un progetto come quello di Cavallino
Treporti, ideato e organizzato da Villaggio Globale International per volontà del comune e con il sostegno di un imprenditore
illuminato. www.comune.cavallinotreporti.ve.it
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