martedì 11 febbraio 2014

ISTANTANEE PERMANENTI

 Fausto Giaccone
 Giovanni Chiaramonte
 Franco Fontana

Sembra un ossimoro, due parole che esprimono concetti antitetici. Sono il titolo di un libro fotografico edito da Skira. Voglia di effetti facili? No assolutamente, anzi un modo acuto per spiegare il contenuto  del volume.  Anche il sottotitolo “Cavallino Treporti Il paesaggio” non aiuta a decifrare. I nomi degli autori, cinque, invece possono mettere sulla buona strada.  Marco Zanta, Franco Fontana, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Fausto Giaccone sono i fotografi che dal 2009 al 2013, uno per anno, hanno raccontato Cavallino Treporti, comune   creato nel 1999 su quella lingua di terra fra il mare e la laguna di Venezia. Perché istantanee permanenti? Perché ogni  autore ha colto qualcosa di diverso, ha costruito una storia, ha fatto vivere un paesaggio, ha messo in evidenza un aspetto di un mondo che è comunque lo stesso, immutabile, appunto permanente. Ed è lo sguardo e poi l’obiettivo che in un istante ha trasformato un luogo, gli ha dato una connotazione, diversa da quella che avrebbe potuto dargli un altro. Una dimostrazione  d’eccezione del concetto di relativo e assoluto. “L’atto del guardare è al centro della ricerca“  ha detto alla presentazione   Francesco Zanot  che, insieme a Enrico Gusella, ha  scritto i testi introduttivi. “Con questa esperienza ho aggiustato la distanza del mio sguardo. E’ qualcosa che mi ha sorpreso, ma mi è servita per il mio lavoro futuro” ha  commentato Fausto Giaccone che si è occupato soprattutto del fattore umano. Dai ragazzi che si tuffano, agli interni di una vecchia casa abbandonata. Ognuno dei fotografi ha scelto un aspetto dei  tanti che offre  questo incredibile luogo   dove vivono 13mila abitanti, ma dove si registrano ogni anno 6 milioni di turisti  e, quello che è curioso, di questi il 70% sono stranieri, tedeschi soprattutto.  Oltre  ai 15 kilometri di spiaggia con acqua incredibilmente limpida, c’è un paesaggio diversificato con dune, pinete, valli da pesca, campi coltivati, era l’orto della Serenissima, e poi darsene, piccoli borghi, fortificazioni militari.   Marco Zanta ne ha colto l’interessante architettura . Sull’incredibile natura ha puntato l’obiettivo di Franco Fontana  ricavandone immagini che ricordano  Poussin, Guardi, Canaletto. Guido Guidi è riuscito a raccontare la vita  e la storia attraverso  i dettagli. Mentre Chiaramonte ha lavorato su quella Via Fausta che dalla campagna porta al mare, affascinato fin da bambino da quel battello che ancora oggi da Punta Sabbioni porta a Riva degli Schiavoni nel cuore di Venezia, in 40 minuti. Sono immagini  che spingono ad andare a vedere quei luoghi, magari con un altro sguardo ancora.  Immediato  viene il pensiero a quante altri parti d’Italia sono altrettanto belle, interessanti e  sconosciute.  E non si può che ammirare   un progetto come quello di Cavallino Treporti, ideato e organizzato da Villaggio Globale International  per volontà del comune  e con il sostegno di un imprenditore illuminato.  www.comune.cavallinotreporti.ve.it 

Nessun commento:

Posta un commento