Nicoletta Polla-Mattiot e Anna Folli con Paul Harding |
E ora bisognerà aspettare un altro
anno.La quarta edizione di“Le corde dell’anima. Letteratura e musica si incontrano
a Cremona” è finita. Tre giorni soli ma
intensi, destinati a lasciare buoni ricordi. Purtroppo si deve fare riferimento
a quella abusata parola che è atmosfera. Difficile trovarne un’altra per
definire la situazione che si crea durante il festival. Cremona con le vie
di “rizzada”, i cortili inaspettati,il duomo, il campanile,
i palazzi austeri, restaurati o
fatiscenti, ha certo un ruolo dominante. L’orda dei brand prezzemolo non
ha ancora sostituito le vecchie liuterie. L’insieme è vincente. Niente di troppo sofisticato o
intellettuale-respingente, niente di nazional
popolare becero. Un perfetto giusto mezzo per far capire come la cultura può davvero nutrire. Tutti e in tutti i sensi.
Come spiegano nel loro libro Bruno Arpaia e Pietro Greco, e come hanno
ricordato nel discorso di apertura le due straordinarie e determinate
organizzatrici, Anna Folli e Nicoletta Polla-Mattiot. Tutto è alla portata di
tutti , tutto è free, niente riservato a pochi eletti. Nessuna serata speciale,
nessuna esibizione di tappeti rossi, ormai presenti dall’inaugurazione della
palestra a quella del negozio di elettrodomestici. Niente foto a supposti vip
su pacchiani cartelloni di improbabili sponsor. I vip ci sono, ma non intesi
come personaggi mediocri da “sciogno” mediocre
. Sul palco hai un premio Pulitzer, in
maniche di camicia che si esibisce alla batteria, ma lo puoi trovare un’ora
dopo, accanto a te, che ascolta un concerto di un idolo delle folle. E con
questo puoi fare il commento su un palazzo o perché no su una torta di una
delle invitanti, vecchie pasticcerie. E tutto è novità . Nessun scrittore è lì per
caso, e neanche nessun musicista. L’autore presenta un suo libro appena uscito
e magari un attore legge l’incipit del
suo prossimo in uscita a mesi. E chi lo
intervista è un giornalista che qualche
ora dopo è a sua volta intervistato. E la musica non è di accompagnamento, ma è
co-protagonista. Con un legame ben preciso, con nomi grandi e nuovi emergenti
da tenere presente. Di tutti i generi dall’opera al rock, al jazz. La città è
raccolta e accogliente, pronta a dimostrare che con la cultura si vive meglio.
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