giovedì 7 febbraio 2013

LENTI? VELOCI, ATTUALI


Centodiciotto scienziati lavorano nella ricerca alla Transitions Optical di Tampa, Florida.  L’azienda non produce montature e nemmeno lenti. Si occupa esclusivamente del trattamento di queste ultime. I suoi clienti sono i più importanti nomi dell’ottica internazionale. Nata  circa venti anni fa è diventata  nel giro di poco tempo leader del settore. E’ proprietaria di ben 80 brevetti che   proteggono le sue “scoperte”. E ha un fatturato in continua crescita. Persino nei momenti di crisi, anche se basso, si è registrato un incremento delle vendite. Il fiore all’occhiello è Transitions Signature, lenti definite dinamiche, perché a seconda della luce cambiano colore. Proteggono ma permettono anche di vedere i colori nella loro forma più autentica. Le ultime  Transitions Signature VII sono state create sulla base di una nuova tecnologia  chiamata Chromea 7, su cui gli scienziati hanno lavorato l’equivalente di 100 anni di vita. E’ una struttura molecolare che può provocare da 5 a 10 reazioni chimiche indipendenti. Le lenti sono disponibili in due tonalità iniziali: grigie   per far emergere i colori reali, marrone per evidenziare maggiormente i contrasti. 
Per la prima volta i test non sono stati fatti, come al solito, in laboratorio, ma in giro per il mondo.  Un certo numero di lenti montate su occhiali  hanno viaggiato attraverso due continenti e poi sono state esposte all’aperto, in diverse condizioni climatiche, su manichini. Si sono sperimentati i 40 gradi di calore dell’estate in Arizona, il freddo ben sotto lo zero degli inverni del Minnesota  e poi la Pennsylvania, la Florida, of course, e l’Europa. Le lenti  sono state in Irlanda,  a Berlino, a Roma e a Parigi. Qui sono salite sui tetti di un palazzo per un quasi faccia a faccia con la Tour Eiffel. Risultato: comportamento  ineccepibile, all’altezza delle aspettative di un prodotto che pare abbia il 95% del gradimento da parte dei suoi utenti finali.  







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