martedì 27 novembre 2012

FIGURATIVO, QUESTO SCONOSCIUTO

 Gianluca Corona

In contemporanea  a Milano l’inaugurazione di due mostre di  due  giovani artisti che “usano” il linguaggio della pittura. Una rarità di questi tempi  dominati da video arte e installazioni.   E tutti e due  sono figurativi. Vale la pena vederne le opere e non solo perché rappresentano l’eccezione.
 Elena Ricci
Molto interessante quindi l’idea di Gianluca Corona, classe 1969,  di parlare della sua tecnica pittorica al vernissage  della  mostra,  da vedere fino al 18 dicembre alla Galleria Salomon (www.salamongallery.com). Le sue straordinarie nature morte, dirette eredi delle nature morte dei fiamminghi, presuppongono attenti studi di luce e un uso sofisticato  del colore,  per riuscire a creare quegli effetti di trasparenza , quelle ombre,  quei dettagli  iperrealistici. Il supporto per Corona è fondamentale, ne riesce a sfruttare la luminosità. Per questo quando schizza il disegno  deve essere sicuro del risultato. Non può permettersi di cancellare niente. Importantissimi quindi i ferri del mestiere: tutte le possibili terre e pennelli di tasso o sintetici speciali. Per  la prima traccia sfrutta la luce naturale  che viene da sinistra,  per le successive fasi lavora anche con luce artificiale.   
Elena Ricci, classe 1973, studi a Losanna e a Parigi  ha presentato le sue opere in casa di Irene Crocco, giovane signora che tre volte all’anno nel suo elegante appartamento di Via Leopardi  ospita mostre, sempre in presenza dell’artista. Anzi cercando di stabilire un rapporto fra questo e il pubblico .    Le opere di  Ricci, sono da vedere fino al 22 febbraio,     ovviamente su appuntamento(irene.crocco@gmail.com). Pitture e chine sono tutte in bianco e nero, evocano frammenti di film neorealistici italiani. Si ispirano a vecchie cartoline. Raccontano situazioni non concluse, dove lo spettatore può costruirsi il finale o lasciarle così senza una fine . Una donna che guarda lontano, forse aspetta, forse ha visto chi voleva incontrare. In un gruppo di case dalle rare  finestre si intravvede contro il muro una figura. C’è un girotondo in montagna, una bambina che coglie un fiore. Personaggi e paesaggio sono ugualmente protagonisti, nessuno dei due prevale, anzi sembrano fondersi fra loro. 

Nessun commento:

Posta un commento