Un laboratorio degli studi cinematografici Barrandov a Praga |
Il
primo museo della borsa in Oriente apre domani, 19 luglio. Nella Corea del sud,
a Seul. E’ una conferma di quanto sia importante questo accessorio. Non come fenomeno di
moda quanto come oggetto di
mercato. Non ha taglie. A parte
rare eccezioni è adatto a tutte le età. Ne esistono per ogni occasione e di
ogni prezzo. Non si deve adattare alla persona, quindi è un perfetto oggetto
regalo. Se è firmata, diventa l’asso nella manica per rendere di tendenza una
mise anonima. Insomma la borsa è più facile da vendere, particolare non
trascurabile in un momento di crisi. “Esprime le nostre esigenze, non possiamo
lasciare la casa senza di lei” è il commento poetico-filosofico di Judith
Clark, curatrice del museo e
docente di moda e museologia al
London College of Fashion.
Realizzato
dall’azienda di borse Simone, il Simone Handbag Museum è in un edificio in
vetro di 10 piani chiamato Bagstage, a forma di borsa a un manico. All’interno
ci sono laboratori di designer e
due negozi. Esposti trecento pezzi, provenienti da mezzo mondo, che raccontano
quasi 500 anni di storia. Dalla borsa in seta e metallo del 1550
fino ai modelli del 2012. Tra i pezzi top una clutch di Boucheron del
1880 con motivi floreali in oro e una Birkin di Hermès in coccodrillo rosso del
1998. “La gente mi chiedeva spesso la storia e l’origine della borsa” ha detto, in un’intervista al Financial Times, Kenny Park fondatore e presidente di
Simone, che ha speso quasi un milione e mezzo di euro per creare la collezione”La
mia speranza è che chiunque è interessato alla moda,specialmente alle borse,
lasci il museo con una borsa nel suo cuore..o al suo braccio”.
Dicono che la donna di potere non porti la
borsa, le basta un cellulare per avere qualsiasi cosa e Franca Sozzani e
Anna Wintour, direttori di Vogue Italia e Vogue America, ne sono la
testimonianza. Riusciranno a convincere almeno le fashion victim, dato che anche
gli angeli portano la borsa? (v.foto)
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