Tribù Karu, sud Etiopia (foto D.McCullin) |
Due
mostre fotografiche da vedere, una personale e una collettiva. Iniziano in contemporanea e affrontano, anche se in modo diverso, lo stesso tema: i
devastanti effetti della guerra. La prima “La pace impossibile. Dalle
fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011” presenta il lavoro di uno dei più grandi fotografi
di guerra, Don Mc Cullin (Londra 1935). Sono 160 immagini, tutte in bianco e
nero, scelte da un archivio di sessantamila fotogrammi di quaranta anni di
guerre. Vietnam, Cipro, Afghanistan, Biafra, Ulster , Libano. Ma anche l’India
dei lebbrosi, l’Africa dei malati
di Aids. E poi, più recenti, le foto spesso degli stessi paesi e degli stessi luoghi, rivisti con
l’occhio di un uomo stanco di guerra. Sono immagini, molte di natura,
commuoventi, quasi strazianti, dove anche se i conflitti non hanno lasciato
segni tangibili, se ne percepisce il ricordo.
Tempio della luna, Marib,Yemen(foto D.Pellegrini/Neos) |
L’altra
mostra,multimediale, nel Tucano Concept Store a Torino (10 maggio-2 giugno, ma
prosegue a Genova, Firenze, Roma, Padova, Milano)raccoglie sessanta immagini di
fotografi della Neos (Associazione di Giornalisti di Viaggio) con commenti
audio. Si intitola “Obscured.I luoghi oscurati” e ritrae dieci paesi che per
guerre o difficili situazioni politiche sono emarginati dal resto del mondo e quasi
impossibili da visitare. Dai monumenti meravigliosi che raccontano storie
millenarie ai paesaggi incredibili, fino a scene di vita quotidiana, mercati,
feste, e perfino ragazze con cerotti da rinoplastica al Bazar di
Isfahan(Iran).
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