E’ stata varata una nuova nave della Costa. Si chiama
Fascinosa, dopo una minicrociera
di vernissage è salpata da Venezia l’11 maggio e ora per dieci
giorni naviga tra Grecia, Israele
e Turchia. E’ dedicata alla bellezza e al fascino con richiami continui al
cinema, Fellini in primis. Negli interni, molto meno ridondanti di quelli delle altre navi della flotta, ci sono
pezzi di design interessanti e opere di artisti contemporanei, legati al tema della bellezza.
Mimmo Paladino, Giulio Paolini,
Vanni Cuoghi, Nathalie Du Pasquier,
Carla Tolomeo, Flavio Lucchini con le sculture omaggio alla moda ecc..
Quando si nomina Costa ormai l’immagine che viene in mente è il grande mostro ripiegato su
se stesso davanti al Giglio. Con storie di coraggio, eroismo, dolore,
generosità, messe tutte in secondo piano di fronte a un’unica storia insulsa, ridicola, se non avesse risvolti tragici. Ma non sono i sistemi
di sicurezza “implementati” a cancellare quell’immagine negativa e a restituire
fiducia al colosso con la potenza di 380 Ferrari da 400 cavalli. Non sono le 550 telecamere, le nuove iniziative
per l’addestramento sull’emergenza a bordo. L’High Tech Safety Monitoring
System per il monitoraggio in tempo reale di tutte le navi della flotta o i mezzi di salvataggio con una
capacità superiore al numero di persone a bordo (3800 passeggeri, 1110
equipaggio), con lance predisposte per
la sopravvivenza di due giorni.
Non è questo, è la gente di
bordo, dall’ufficiale di livello
più elevato all’aiuto cuoco, all’inserviente addetto allo smaltimento rifiuti.
In tutti c’è un entusiasmo, una voglia di lavorare sempre meglio e sempre più
uniti, con l’unico obiettivo di far star bene il passeggero. E allora è inevitabile provare una
rabbia profonda per chi ha minato, fortunatamente non riuscendoci, questo
entusiasmo. E’ terribile avere la conferma che i sistemi di sicurezza non
c’entrano, o c’entrano molto poco.
E che tutto è dipeso dall’ arroganza di un condensato dei peggiori
difetti del macho italiano , chiamato per sbaglio (e inconscio leghismo)
Gennaro, da un importante quotidiano.
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