lunedì 28 maggio 2012

DIVISIONISMO : DOVE E COME


" La Processione" di  Pellizza e  una sala della Pinacoteca

“Una tecnica per ricreare la luce sulle tele, attraverso la fusione ottica dei colori”. Così spiega il Divisionismo Paul Nichols,   esperto di pittura italiana e inglese dell’Ottocento e Novecento. Non si può parlare di un movimento, perché non c’è un inizio e una fine e gli artisti spesso appartengono ad altre correnti. Si può capire visitando la Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, dedicata al Divisionismo, inaugurata con un nuovo allestimento venerdì scorso e di cui Nichols è consulente. In pieno centro della città è un interessante progetto architettonico che integra una costruzione contemporanea  con un palazzotto medioevale e i resti archeologici dell’antica Derthona. 
 Lo studio di Pellizza a Volpedo
Nucleo iniziale della collezione sono le opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo. A cui se ne sono aggiunte altre ottanta  di artisti italiani, anche solo “di passaggio” nel Divisionismo come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giovanni Segantini. Sono raccolte per tema, non cronologicamente, come lo è invece il catalogo (Skira Editore). E in questa suddivisione  risalta  l’importanza del contenuto sociale: il lavoro, la miseria, lo sfruttamento nell’Italia della prima industrializzazione. Forte in  Plinio Nomellini, Giuseppe Mentessi, Angelo Morbelli, Giovanni Battista Crema, Angelo Barabino. Oltre che in Pellizza da Volpedo, di cui ci sono  cinque opere, di recente concesse in comodato dal Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Proprio per ribadire la funzione della Pinacoteca-Fondazione come polo di riferimento per il Divisionismo. Aperta  al dialogo con pubblico e artisti, la Fondazione ha intenzione di attivare delle borse di studio sull’argomento, per studenti di storia dell’arte.  Fondamentale nel progetto culturale, il collegamento con Volpedo, per  visitare il ricostruito atélier di Pellizza, vedere altre sue opere e assistere alla proiezione di un filmato, dove si spiega, sulla base di materiale di archivio, la preparazione del “Quarto Stato”.

Nessun commento:

Posta un commento