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"In the forest" di Neoreal |
Il
Salone del Mobile, con annessi e connessi, ha chiuso i battenti. E’ possibile
trarre delle conclusioni o, meno presuntuosamente, indicare delle tendenze emerse? Un condensato riassuntivo è la grande
mostra di Interni alla Statale (fino al 28 aprile). Si chiama Legacy, eredità,
e parla di tutto quello che in termini “di ricerca, tecnologie, materiali” si
può fare per il futuro. Tra i molti spunti l’importanza della tradizione e
dell’alto artigianato. Ecco
poltrone, divani, valigie ,grandi classici destinati a restare nella
storia, interpretati in struzzo da Klein Karoo, azienda sudafricana che
fornisce le migliori pelli per l’alta moda e il prêt-à-porter. Ecco anche la connessione con la moda. Sono fatti con i
tessuti di Missoni i due
portali attraverso i quali
si sale al loggiato, progettati da Patricia Urquiola (All’incontro fra
l’architetto spagnolo e la stilista Angela Missoni il Financial Times Week End
ha dedicato un’intervista).Il tema del verde è ribadito dall’installazione
Flysch di Jacopo Foggini, che si
riallaccia al Green Island, il progetto nel quartiere Isola che coinvolge i
cittadini, e ai giardini in miniatura per le strade di Lambrate.
L’installazione Photosynthesis di Akihisa Hirata, con i pannelli solari, parla
dell’energia rinnovabile. Un tema affrontato anche nella mostra interattiva
organizzata dalla rivista Domus a Palazzo Clerici. Da vedere se non altro per
la sede. Anche se nel salone del Tiepolo gli affreschi sono coperti.
L’attenzione all’ecologia si riscontra perfino tra i modaioli. E-gò nello store
di via Manzoni ospita i mobili
ecochic in cartone dello studio Floor. Di fronte, nella boutique di Manila
Grace, i materiali e gli oggetti dell’allestimento fanno riferimento alla natura, in una visione onirica. Il
sogno è il punto di partenza (o di arrivo) di Frammenti, il progetto di Silvio De Ponte nella
spazio di La Perla. In un giardino-galleria con 6mila anemoni di carta ci sono cascate, laghetti, separé metallici
che ricordano gli alveari. Appesa a grucce, veri oggetti d’arte, l’intimo della maison. La foresta è al
centro dell’installazione di Neoreal nel vicino padiglione Canon.
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Rendering di Flysch |
Da
segnalare, infine, l’iniziativa di Chicchi Meroni che, da dieci anni, per La Rêverie ricerca e
seleziona gioielli, mobili, abiti dagli anni Trenta ai Sessanta. Da trait-d’union fra moda e design, nello spazio Arabesque di
Largo Augusto, ha messo in scena una sfilata tra pezzi di Mollino e Guglielmo Ulrich. Sette giovani attrici
della scuola del Piccolo Teatro hanno interpretato sette donne famose
dal 1930 al 1960, indossando accessori vintage e abiti di cui alcuni
perfette riproduzioni degli originali alta moda di Dior e Yves Saint Laurent.
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