Il film Pissarro. Il padre dell’impressionismo, diretto da David Bickerstaff, già come è strutturato dice molto della pittura dell’ artista. Quale altro film biografico potrebbe essere fatto solo con dipinti del pittore, alternati da qualche altro non suo e dai commenti di direttori di museo e curatori di mostre? Il suo tipo di pittura, come lo stesso Pissarro afferma, non porta sulla tela persone, natura, case, come sono, ma ne riporta l’impressione che possono dare e che gli hanno dato. Da cui il nome Impressionismo. E come tali in questo senso già parlano di lui, del suo modo di vedere il mondo intorno, perché le sue opere sono tutte dipinte dal vero.
E'particolare la sua visione di un bosco, della campagna francese, di un boulevard parigino ma anche delle persone. Attraverso le contadine intorno all’albero (nella foto del manifesto) riesce a trasmettere il senso del lavoro duro, della fatica quotidiana, più che farne dei ritratti. Nella donna "che si bagna i piedi" si percepisce la freschezza dell’acqua, oltre a una certa sensualità. Nel ritratto della figlia morta a otto anni, con in braccio la bambola si avverte il dolore di un padre che conosce il tragico destino della sua bambina. Il film mette ben in evidenza la forza della pittura di Pissarro, il suo essere stato avanti nei tempi e quindi le difficoltà a essere capito. Molto di questo artista Bickerstaff l'ha ricavato dalle lettere intime scritte agli amici, conservate presso l’archivio dell’Università di Parigi, ma anche nell’archivio dell’Ashmolean di Oxford, primo museo pubblico del Regno Unito e della retrospettiva dedicata a Pissarro in quattro decenni. Il film che fa parte della Grande Arte al Cinema , distribuito in esclusiva per l’Italia da Nexo Studios con i partner Radio Capital, Sky Arte, My Movies, sarà nei cinema solo il 19 e 20 novembre.
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