giovedì 27 marzo 2025

IL CAMPING E' DESIGN

Il Salone del Mobile e il Fuorisalone sono alle porte e Milano si sta preparando. Tra i problemi più pressanti, oltre ai nuovi a causa dei molti cantieri che rendono più difficile la scelta delle location, quello da sempre dei luoghi dove soggiornare per chi non abita in città. The Glitch Camp sembra essere un’ottima iniziativa che può aiutare a risolvere, anche in modo coinvolgente e interessante, il problema. Fa parte di Designing Togetherness, programma ideato dallo IED, Istituto Europeo di Design, improntato allo "stare insieme" e al "fare insieme". Come dice il nome. 





Si tratta di un campeggio aperto agli studenti di tutto il mondo e gratuito che, dal 7 al 13 aprile, sarà allestito nel Centro Sportivo Enrico Cappelli di Milanosport, in Piazza Caduti del lavoro, nel quartiere del Morivione. Non offrirà solo da dormire ma una serie di proposte, appunto, per "stare bene insieme": laboratori, attività sportive, incontri culturali. A cominciare dal workshop Rito di panificazione collettiva con Davide Longoni, panettiere sostenitore del pane agricolo, sull’importanza del pane non solo nell’alimentazione, ma nell’ecologia e nella giustizia sociale. Il workshop di sport alternativo, tenuto da Gabriel Fontana, artista e designer, sperimenterà come spostare l’attenzione della competizione sulla connessione sociale e la solidarietà. In Atelier Upcycling by Ferrino (produttore di attrezzature e abbigliamento per la montagna) si tratterà della progettazione e realizzazione di nuovi oggetti da vecchie tende da campeggio. Il programma culturale, intensissimo anche questo, prevede incontri con antropologi, scienziati, architetti, botanici che indagheranno sul rapporto tra uomo e ambiente. Divertente, a cura del Centro Formazione Supereroi, il Ring di scrittura, spettacolo-incontro in cui i componenti di due squadre si sfideranno con improvvisazioni sul mondo del design. Ai campeggiatori sarà distribuita ogni giorno la fanzine Fregui (briciole in milanese). Con un chiaro riferimento all’importanza del pane per la convivialità, la condivisione, la cultura globale. 
Per candidarsi a The Glitch Camp, l’iscrizione per gli studenti di design di tutto il mondo, dai 18 ai 30 anni, è aperta fino al 30 marzo. Da compilare il modulo d’iscrizione sul sito IED.  


mercoledì 26 marzo 2025

SOLE SPENTO?

Canzoni per animali d’appartamento questo il titolo della mostra di Diego Gualandris, artista visivo e pittore, classe 1993, allo Spazio Pesca, di Via Paolo Sarpi a Milano. Potrebbe sembrare un titolo di  fantasia, confermato in un primo e veloce sguardo alle opere. E invece non è così di fantasia, per quanto sia indicativo della creatività dell’artista. Nei dipinti, di svariate dimensioni, il soggetto è sempre il sole in angolazioni, fasi, colori diversi, proprio come variano in un essere umano o in un animale. E in due serie.







Nella prima, da giovane, il sole è in piccoli dipinti a olio con una cornice che sembra limitargli i confini dell’Universo. Poi è nella sua adolescenza e nella sua piena potenza. Ma è consapevole, spiega Gualandris che la sua vita è segnata e tra sei o sette miliardi di anni morirà, come tutti gli esseri viventi, "animali d’appartamento" compresi. Nella seconda serie il sole è nella fase adulta in una linea immaginaria di orizzonte da cui nascono infiniti mondi. Nell’atto di sorgere o di tramontare e sempre in un paesaggio desertico, debolmente illuminato. Il riferimento agli animali è anche nei quadri di piccolo formato, "d’appartamento" li definiscono le curatrici della mostra  Arianna Pavoncello e Carolina Latour (nella foto ai fianchi dell’artista).“Entrano in un luogo che non gli appartiene… come telecamere…. Come animali appostati costringono lo spettatore a prendere le misure per avvicinarli, a muovere piano ma tenendo lo sguardo fisso su di loro”. La mostra, aperta oggi, chiude il 13 giugno. Per il Miart (a Milano dal 4 al 6 aprile) è prevista una performance di Gualandris, sabato 5 aprile alle 17,30. Un’occasione per visitare lo Spazio Pesca, galleria creata da Benedetta Gambino (nella foto all’estrema sinistra), che in questo momento sta portando avanti un interessante ciclo di mostre sul rapporto tra tempo, creatività e complessità della produzione artistica contemporanea, di cui la personale di Gualandris è il secondo capitolo.

domenica 23 marzo 2025

SPLENDIDI NOVANTENNI

Chi tra i Baby Boomers non ha mai giocato a Monopoli? Pochi, pochissimi. Quanti della Generazione X ci hanno giocato? Risposta uguale: pochi, forse pochissimi. Ovviamente non è il caso di porsi la domanda per i Millennials.


Comunque questo gioco, nato negli Stati Uniti il 19 marzo del 1935,  ha fatto giocare un miliardo di giocatori in 114 paesi. Variando per ogni paese solo i nomi delle strade. Se nel Monopoli(anni fa con la I normale) italiano le piazze e le strade sono nomi di fantasia (v.il disprezzato Vicolo Corto e l’ambito Parco della Vittoria) nel Monopoly francese hanno invece qualche riferimento con le strade di Parigi. Per il resto tutto è uguale. Con il Via dove ritirare i soldi, la prigione, le stazioni ferroviarie ecc. (In alto una foto storica).


Nel frattempo sono state messe in circolazione nel mondo, e non tutte in Italia, oltre 300 versioni tra cui la più di successo è il Monopoly Gol. Da immaginarselo. Per festeggiare i 90 anni del Monopoly  la Hasbro, azienda leader mondiale nel settore giochi da tavolo, ha presentato alla Toy Fair di New York una nuova versione con tre "espansioni", che saranno in vendita in agosto. Il classico è rinnovato nella grafica sia nel tabellone, che nelle banconote. Oltre alle carte Probabilità e Imprevisti ci sono le carte Proprietà immobiliari. Rivoluzionati anche i segnalini  e il design di case e alberghi, più grandi. Ma le vere novità, figlie dei tempi, sono le tre espansioni: In Prigione (foto in basso), Compra Tutto e Vinci Tutto al parcheggio gratuito. In questi giochi i turni sono molto più rapidi e c’è la possibilità di vincere con colpi di scena incredibili, "farla franca con l’inganno" e comprare tutto, perfino la stessa banca. Perfettamente inserito, quindi, il gioco in un modello di società più contemporanea, svelta, libera da condizionamenti di etica superata.  Attualissima anche la versione Monopoly App Banking  in cui contanti e banchiere sono sostituiti da un‘app per smartphone.

giovedì 20 marzo 2025

CREATIVITA' AL POTERE

Fa piacere, in un momento in cui chiunque scatta foto con il cellulare, sentendosi Avedon e facendo temere per il futuro della fotografia, visitare una mostra come il Mia Photo Fair. Dove  si capisce che solo la creatività può fare la differenza, per continuare a considerare la fotografia come arte. La quattordicesima edizione, sempre organizzata da Fiere di Parma, con vari sponsor, si tiene da oggi al 23 marzo al Superstudio Più. Come hanno detto in molti, una location perfetta, perché all’illuminazione artificiale si aggiunge quella della luce primaverile dell’esterno, ideale per cogliere le sfumature. 






Ben 114 gli espositori,77 le gallerie di cui una buona parte straniere. Interessante la varietà di proposte, dai grandi classici come la Marilyn di Eve Arnold a foto di nuova concezione. Come le nature morte di Simona Ghizzoni, dove l’influenza caravaggesca è fortissima. Con frutta, fiori ma anche animaletti alcuni veri, altri giocattolo, per ovvie ragioni di movimento. L’ungherese Zoltan Tombor fotografa donne con lo sguardo, gli abiti e la posizione dei ritratti quattrocenteschi, ma con una cuffia wireless in testa (in alto a sinistra).  La galleria milanese Arte in salotto presenta due nuove Flying Houses del parigino Laurent Chéhère. Appassionato di cinema, l’artista propone due opere: The duellist mix di film con immagini assemblate con la tecnica del photocollage.  E La piscine dove ricrea l’atmosfera e l’ambientazione del film di Jacques Deray, giocando con il surreale di una piscina verticale a fianco della quale è steso Alain Delon e lavora la troupe cinematografica (in alto a destra). Sbalorditive le Visioni Ibride dell’artista statunitense Sandy Skoglund (al centro).  Tra le attrazioni della galleria ThepoolNYC di Milano, una collezione di foto posate di anonimi del 1800,
 di Pierrot, il primo genderless della storia, interpretato, infatti, sui palcoscenici da uomini e donne. Insieme alle foto–ritratti di Harriet Tannin (1929-2009)tagliuzzate e intrecciate. Per rispondere con spirito e femminismo a chi diceva che le donne non possono far le fotografe, ma si devono occupare di cucito e intrecci. Tutt’altro genere l’interno pompeiano di Luigi Spina ospite del Media Partner AON, azienda leader nei servizi professionali. O ancora il progetto fotografico Another America dell’artista inglese Phillip Toledano da Talullah Studio Art, che invita a riflettere sui rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale (in basso). Non è frutto dell’intelligenza artificiale la foto vincitrice del Premio BNL Bnp Paribas di questa Mia Photo Fair, Serafina at Table  dell’inglese Nick Brandt della galleria Willas di Stoccolma. Racconta dei cambiamenti climatici, con una ragazza a tavola sott’acqua tra i pesci, che era realmente in apnea. Da non perdere alla My Own Gallery, la piccola galleria all’ingresso del Superstudio Più, Dream Role, mostra-evento dedicata alle foto del regista cinematografico inglese Peter Chelsom

domenica 16 marzo 2025

COLPI DI TESTE

Definirlo spettacolo teatrale è riduttivo, o comunque non rende ciò che è veramente Trovata una sega! Racconto su Livorno, Modigliani e “lo scherzo del secolo” dell’estate 1984, fino al 23 marzo al Teatro della Cooperativa di MilanoAntonello Taurino autore, regista e interprete riesce a parlare di quel famoso caso sotto i più svariati aspetti.




Aiutato solo da uno schermo dove vengono proiettate delle foto, inquadra l’argomento partendo con ironia dalla storica rivalità fra Pisa e Livorno, che comunque tornerà utile nel racconto. Pochi cenni ma coerenti con lo sviluppo della storia di Modigliani, l’artista, la sua vita a Parigi le sue conoscenze. Quindi documenta con fatti e dati, il mondo del comune di Livorno con il sindaco, l’addetto alla cultura e i vari personaggi che vogliono organizzare una mostra per i cent’anni della nascita del grande livornese, appunto nel 1984. Con i coinvolgimenti dei critici, l’idea del recupero delle teste che Modì  aveva rivelato all’amico Brancusi di aver gettato nei Fossi, perché deriso dai suoi amici
 sul loro valore. Per poi arrivare a parlare dei tre studenti burloni della "Livorno bene" che con il Black & Decker scolpiscono la famosa testa, che viene ritrovata, dragando con le ruspe, insieme ad altre due. Che si verrà a sapere scolpite da un "artista maledetto" livornese. Non è chiaro se commissionate queste due da qualcuno, oppure atto dimostrativo dell'artista maledetto per sollevare un polverone sull’incompetenza dei critici. Fino ad arrivare al famoso scoop uscito sul settimanale Panorama, ai primi di settembre del 1984, per cui tutte le Tv del mondo sono concentrate su Livorno e i critici sono messi a nudo e ridicolizzati. Non solo Taurino mostra una documentazione notevole ma rivela particolari mai messi in vista, mette in gioco supposizioni, ideazioni, senza mai cenni di complottismo da effetto facile. Il tutto con un’ironia che non ha mai cedimenti.  Dietro alla quale si conferma la sua ottima cultura di fondo e il suo  notevole spirito di osservazione. Insomma lo spettacolo può essere anche visto come una lezione puntuale, precisa, ben strutturata, interessante, ma trascinante e avvincente come il più divertente dei monologhi comici.


venerdì 14 marzo 2025

SULLE ALI DELLA FARFALLA

Anche se è rivolto alle donne, non è uno strascico dell’8 marzo, da confondere con le troppe iniziative che rischiano di far perdere il profondo significato di quel giorno. Sebbene abbia dei limiti di tempo formali è qualcosa che va il di là delle date. Si tratta di un concorso promosso da Voiceat, brand emergente di borse e accessori, creato dall’avvocato Annalaura Giannelli. Un ulteriore messaggio, come dice il nome, per dare voce alle donne.                                          


"Raccontaci la tua rinascita e il tuo coraggio. Diventi la testimonial di Voiceat" così si pone.  Invita le donne dai 18 ai 70 anni, residenti in Italia, a raccontare un’esperienza drammatica che sono riuscite a superare “attraverso il cambiamento, il coraggio, la resilienza”. Partecipare è semplice. Basta inviare, entro il 30 aprile, la propria "storia" in 2mila battute con una lettera di accompagnamento, due foto, la copia del proprio documento.  Due saranno le vincitrici e la premiazione, senza ufficialità, sarà il 30 maggio. Oltre a diventare  testimonial riceveranno la nuova borsa della collezione. Non una borsa qualunque, ma la Flapper, borsa-gioiello con l’immagine della donna-farfalla realizzata dall’illustratore americano Frank Xavier Leyendecker per la copertina di Life del 1922. Ispirata alle Flappers, movimento rivoluzionario femminista degli anni 20, con cui le donne rivendicavano il diritto alle loro scelte libere, senza i condizionamenti della società maschilista. La farfalla, non a caso, da sempre è considerata il simbolo di trasformazione e rinascita.  Info: 
 https://www.voiceat.it/pages/concorso


mercoledì 12 marzo 2025

FATTI DI GENTE PERMALE

Ci vuole coraggio per portare sul palcoscenico l’adattamento di un romanzo impegnativo, solo con una lettura da leggio e disegni proiettati su uno schermo. E soprattutto riuscire a emozionare e tenere il pubblico attento, coinvolto e commosso, per più di un’ora. Lo spettacolo s’intitola Divine, la sceneggiatura, liberamente ispirata a Notre Dame des Fleurs, romanzo di esordio di Jean Genet, è di Danio Manfredini che è anche il lettore e l’autore degli straordinari disegni. 



La storia, con molti spunti autobiografici è quella di un ragazzino, Louis Culafroy (mome di un ragazzino realmente esistito e nei confronti del quale Genet provò i primi turbamenti sessuali) che lascia la casa e la mamma severa e anaffettiva, per buttarsi nella vita notturna di Parigi, diventando Divine, travestito e prostituta. Qui conosce  personaggi al limite, come il ladruncolo Mignon e Notre Dame des Fleurs, pervertito assassino. Un’esistenza disperata, dove tutti i sentimenti sono enfatizzati, le passioni e i desideri più inconfessabili svelati. Con un finale, ovviamente, drammatico. La lettura di Manfredini non è mai esasperata. Quel suo prendere la voce dei vari personaggi, compresa la tosse di Louis che sta morendo di tisi, va di pari passo con le immagini proiettate. Tanto che si riesce  immaginare perfettamente le scene nella loro crudezza, nel loro squallore. Ma anche i momenti di passione, con tutta la forza trascinante. Non ci sono mai eccessi, eppure è un "racconto di eccessi" che tradotto con dei personaggi in scena sicuramente non avrebbe quell’effetto. Lo spettacolo, prodotto da Sardegna Teatro, è andato in scena solo ieri al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano. Mentre questa sera è previsto un incontro al Teatro Menotti con Danio Manfredini.  Da domani al 16 marzo, sempre al Menotti, ci sarà con l’ideazione, la regia, la scenografia, i costumi, le maschere di  Manfredini, Cinema Cielo, trasposizione del romanzo di Genet in un cinema a luci rosse (foto in basso). Appunto il Cinema Cielo, davvero esistito a Milano. Lo spettacolo ha ricevuto nel 2004 il Premio Ubu per la migliore regia. 

mercoledì 5 marzo 2025

POESIA E COMICITA' DIETRO LE MASCHERE

Attesissimi, come ha dimostrato il Teatro Menotti strapieno, sono tornati a Milano i Familie Flöz, la compagnia di Berlino che si esibisce  con straordinarie maschere, inscenando in tre fino a 29 personaggi. Senza mai parlare. Qualcosa di mezzo tra il poetico e il comico, davvero irresistibile. Ieri e fino al 6 marzo propongono Teatro Delusio, un teatro nel teatro, pezzoforte del loro repertorio, con le dovute aggiunte e variazioni.

 


La scena è il backstage di un teatro dove inizialmente si aggirano i tre tecnici. Ognuno con una personalità ben precisa e molto diversa. Il magro è il più tenero, ama leggere e quando può tira fuori uno dei suoi tanti librettini dalla copertina rossa. In un baule nasconde uno strano animaletto, forse uno scoiattolo, che lo accompagna nella lettura, muovendo la testa. C’è il capo, con grande pancione, autoritario e prepotente e un terzo tecnico intraprendente e anche un po’ presuntuoso. A poco a poco arrivano gli artisti, c’è il vecchio violinista che, alla fine dello spettacolo, abbandona il violino per la chitarra elettrica, trasformandosi in una rockstar.  C’è il regista allampanato e pieno di sé, la cantante  e le ballerine, ovviamente in tutù, sempre pronte a ballare Il lago dei cigni e il coreografo- ballerino, alla ricerca continua di approcci sessuali. Non si vede la platea, ma si sentono gli applausi scroscianti, che interrompono, ogni tanto, la musica o il cantato (sempre Callas). Ma la vera vita è in quel backstage, dove si arriva perfino a un duello, richiamo di un teatro di "cappa e spada", o alla vicenda d’amore tra il tenero-magro e una ballerina attempata.  Velocissimi nei movimenti, alle volte acrobatici, i tre riescono davvero a moltiplicarsi nel giro di secondi. Raccontando i segreti della vita di teatro con un humour sottile e, soprattutto, mai scontato. Dal 7 al 9 marzo i Familie Flöz sono ancora al Teatro Menotti ma con Feste. Anche questo spettacolo è ambientato in un backstage, ma quello dello squallido cortile di una villa dove si sta celebrando un fastoso matrimonio.

domenica 2 marzo 2025

IN FINE

Oggi ultimo giorno "dal vivo" della Fashion Week, domani sei sfilate tutte in streaming. Ad aprire la giornata l’atteso show di Susan Fang, la designer, nata in Cina e cresciuta tra Cina e Canada, sponsorizzata dal progetto Supported by Dolce % Gabbana.




                                                                         foto Bruno Colombo
A seguire Hui, brand della stilista cinese Zhao Huizhou, da svariate stagioni presenza fissa sulle passerelle milanesi (2 foto in alto). Una collezione fusione armoniosa di Oriente e Occidente. Come anticipato dall’installazione nel salone di passaggio, dove le Guardiane della Luce, in cerchio in abiti locali cinesi, ricamano mentre signore milanesi intrecciano con fili rossi i frammenti delle ceramiche. Hui è anche una fondazione che protegge il patrimonio culturale delle minoranze etniche e il loro artigianato. Dopo la performance di una ballerina vestita in ciré nero con veli rossi, sfilano blazer dal taglio classico con ricami orientali, trench in denim delavé con vistose decorazioni in argento. Il classico cheomsang è riveduto in tweed con profili arancioni o in tessuto monocolore e chiusure con zip.  Tra gli stucchi e gli specchi di Palazzo Serbelloni sfila J.Salinas, marchio peruviano creato nel 2016 da Jorge Luis Salinas. Abiti, capispalla ma soprattutto maglieria con giochi di volants, intrecci, balze, lavorazioni secondo le antiche tecniche degli artigiani tessili andini (foto al centro). Molte le novità di De Wan, da vedere nel negozio di Via Manzoni. Dagli occhiali da sole, in tutte le possibili dimensioni e forme, alle borse in vari colori e misure in pelle naturale e tutte made in Italy. Fino alle T-shirt e ai foulard limited edition, con i dipinti di Roberto De Wan, e agli orologi automatici da polso con meccanismo svizzero.  Chiude oggi anche White, l'appuntamento milanese che vede la partecipazione di 300 marchi di cui il 45% dall’estero, ricercati con un grande lavoro di scouting.  Molti, più del solito, i brand di accessori, in primis borse e poi scarpe, queste per la maggioranza con tacco basso. Per le borse La Milanesa, come sempre, dà spazio al lavoro artigianale femminile, che presenta tra manichini con le bocche chiuse da cerotti. Dalle borse più etniche in velluto operato, a quelle all’uncinetto, in tessuto scozzese o con applicati fiori di peluche. Nelle Secret Rooms espongono cinque talenti emergenti selezionati per creatività e story telling. Come Carolxott con abiti nei colori e nei tessuti ispirati alla minuscola isola dell’Estonia (69 abitanti) da dove proviene il brand. Viene dalla Danimarca, invece, René che propone capi dalla silhouette architettonica con influenze giapponesi. 


sabato 1 marzo 2025

PIU' CHE CONTAMINAZIONI

Che la moda sia espressione di creatività e quindi una forma d’arte è chiaro a tutti. Ma ci sono collezioni o anche il modo di presentarle che lo mettono ancora più in risalto. Da anni Maria Calderara è su questa strada. Per la collezione dell’autunno inverno dialoga con Piero Manzoni. Ma non lo fa solo inserendo nei capi dei riferimenti alla sua arte, ma proponendo un’installazione-performance, giocata intorno ai capisaldi della creatività dell’artista e del suo quotidiano. Dalla proiezione del famoso palloncino su una parete alle uova sculture, il tutto in una casa-scena con un letto disfatto, libri, scatole, intorno a cui si aggira la bravissima modella (foto al centro). A fianco, dei video d’epoca del Manzoni al lavoro.  Nella collezione, ecco su un collo-sciarpa i frammenti del famoso palloncino scoppiato (Fiato d’artista). 


O ancora i timbri dell’uovo all’interno delle giacche, o il materiale Achromatic waves e i tessuti stropicciati concettualmente legati all’artista. Piuttosto che l’abito con tagli al laser. Nero, verde, terra e un rosso vibrante e inedito, i colori.  


Capi in cui sentirsi bene, leggeri sul corpo, senza fastidiose cuciture. “E’ l’abito che deve adattarsi al corpo” questa la concezione di Mattia Piazza  fondatore e designer di Casa Preti (dal pittore del 600 Mattia Preti) un marchio del 2017, con due store a Palermo, dove è nato, e un pop up store di prossima apertura a Milano. Interamente genderless la collezione prende spunti anche dai costumi rinascimentali. Per presentarla una  performance contro la guerra : in una stanza una giacca in cotone al 100% ricoperta di fiori veri,  versione Tremila del sessantottino “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, nell’altra un ragazzo e una ragazza giocano alla battaglia navale, espressione di quell’educazione che fin da bambini educa alla guerra. Baldinini quest’anno compie i 115 anni ed entra nel prestigioso registro dei marchi storici. Per l’occasione, oltre ad aprire uno show room in Via Bigli, propone una collezione per festeggiare l’evento. Ecco la fibbia che ricorda la data di fondazione 10-10-1910. O il morsetto a tre pezzi di cui i due elementi ai fianchi rappresentano il passato e il futuro. O ancora il tacco a colonne che richiama l’iconica suola in gomma (v.foto in basso). Tra le novità le borse coordinate alle scarpe di varie dimensioni e la stampa cocco anche per il nuovo texano, in colori inediti, azzurro compreso. Asimmetrie, sovrapposizioni di tessuti in contrasto, uso di frange da Ports, brand canadese fondato nel 1961 dall’imprenditore giapponese-canadese Luke Tanabe. Allestimento scenografico ai Chiostri di San Barnaba per CSM Meets Sustainability, organizzato da Camera Showroom Milano e Confartigianato Moda per presentare le collezioni ecosostenibili.