E’ il tormentone delle pre-estati,
non Il Tormentone, ma uno dei tormentoni
di spicco: “Basta con il bikini, quest’anno è di moda il costume intero”. Ormai non ci crede più nessuno. E’ un al lupo
al lupo, in cui cascano pochissime. Nelle vetrine, certo, sono esposti spesso
gli interi, ma la scelta di bikini
all’interno del negozio o del grande magazzino continua a essere superiore.
Anche in spiaggia sono rari e sono portati dalle stesse signore che li
avrebbero indossati cinquant’anni fa. Con l’aggiunta delle donne incinte che ostentano senza
problema pancioni con ombelichi deformati. Decenni fa il pluricinquantenne
bikini era considerato sexy, tanto che le più timide e pudiche (o le più
maliziose?) ne giustificavano l’uso con il fatto che si asciugava più
rapidamente. Ora è di certo più sexy l’intero, con quella stimolante nudità da
indovinare o interpretare. E allora perché si preferisce il bikini? La risposta
è facile: un brutto bikini non si nota, un costume intero mal fatto e di pessima
qualità è inelegante e antiestetico, proprio come un brutto abito. E poi ancora il
bikini confonde le idee sui difetti
fisici, il costume intero può a malapena mimetizzare la pancia, ma facilmente
schiaccia il seno. Ed ecco perché il buon taglio è fondamentale. Oltre al
colore, naturalmente.
Sul colore punta la neonata linea
di costumi interi Muryx creata da Ana Cristina Nasi e dalla figlia Julia. Il
modello è quello assoluto del mitico olimpionico, in versione più
o meno sgambata e scollata in Lycra di undici colori. Simplicity, style,
seduction, small luggage: sono le quattro esse su cui hanno puntato le stiliste
da vere socialite. Cioè un costume leggerissimo, che non occupa spazio in
valigia, perfetto dalla spiaggia della mattina all’aperitivo della sera,
completato con jeans, gonna o uno dei copricostumi della collezione. E da
accessoriare con collane e bracciali in tinta. Per ora Muryx si acquista nella
Boutique di Giò Moretti a Milano o on line (www.muryx.com), ma presto sarà nei luoghi
deputati del “beach chic”.